Il 30 Marzo scorso è mancato il professor Fabio Sereni, un Maestro che ha segnato indelebilmente la pediatria milanese. Un esempio di infaticabile dedizione allo studio, all’insegnamento e all’organizzazione dell’esercizio delle attività mediche per oltre mezzo secolo. Come professore ordinario, poi emerito, ha svolto magistralmente con continuità un servizio costantemente proattivo, ideando e sviluppando progetti e iniziative per la cura e la prevenzione delle malattie dei bambini. Molti di Voi lo ricorderanno, in quanto è stato Direttore della Clinica Pediatrica II dell’Università, con sede in De Marchi dal 1975 al 2000.

Nato a Roma il 16/12/1927 a Roma, Sereni si è laureato in Medicina e Chirurgia a Milano (1951), specializzato in Pediatria (1953) sempre a Milano, poi Research Fellow (1953-1955) e Visiting Professor (1958) al New York Hospital-Cornell Medical School. Assistente universitario di ruolo presso la Cattedra di Pediatria dell’Università di Ferrara (1956-1960), di Pavia (1960-1961), ritornando quindi in sede come aiuto universitario in quella di Milano (1961- 1970). Professore aggregato in pediatria a Milano (1970-1975) e Direttore della Cattedra di Puericultura, dal 1975 al 2000 Sereni è stato Professore Ordinario di Pediatria a Milano e, come detto, Direttore della Clinica Pediatrica II dell’Università.

I suoi principali interessi clinici si sono rivolti alla nefrologia pediatrica, portandolo a fondare nel 1978 il Centro Regionale di Nefrologia e Dialisi Infantile. Anche l’attività di ricerca è stata dedicata prevalentemente alla nefrologia pediatrica, con particolare riguardo allo sviluppo della funzione renale nel neonato e nel prematuro, e alla biochimica e alla farmacologia dello sviluppo.

Nel corso della sua lunga attività si è dedicato con grande entusiasmo e continuità anche alla cooperazione internazionale e alla promozione della salute dei bambini in paesi a risorse limitate, in via di sviluppo o con economia in fase di transizione. Allo scopo si è recato frequentemente   in Africa e nei paesi del centro America per dare un contributo concreto al miglioramento della assistenza pediatrica in quei luoghi disagiati. Dal 1999 è stato promotore specifico di attività di cooperazione internazionale in Nicaragua, nel campo della nefrologia pediatrica e della urgenza-emergenza in pediatria, in collaborazione con il Governo locale, formando personale specialistico locale e creando nuovi servizi.

Di grande significato e rilievo è stato anche il Suo impegno come Assessore alla Sanità della Regione Lombardia negli anni ’90 del secolo scorso, dando all’interno dell’Istituzione il suo contributo di tecnico e di pediatra con una lunga esperienza clinica e scientifica.

Da sempre ho apprezzato la Sua ampia cultura, poliedrica e umanistica, un bene e un retaggio prezioso dei Grandi Maestri. Pur non avendo mai lavorato strettamente con Lui, in quanto impegnati in discipline diverse della pediatria, ha sempre seguito con grande attenzione e curiosità i progressi nel campo della Fibrosi Cistica, pure quelli più recenti che hanno portato allo sviluppo dei farmaci modulatori della proteina CFTR, capaci di trasformare la malattia, con grandi benefici per la salute e la qualità di vita dei pazienti.

A tale proposito voglio qui ricordare quale è stato il Suo contributo concreto per lo sviluppo del Centro Fibrosi Cistica, sia come Assessore alla Sanità, all’Assistenza e ai Servizi sociali della Regione Lombardia (1992-1994), sia come Direttore della Clinica Pediatrica seconda della De Marchi, che includeva il Centro FC, diretto in quegli anni dalla Prof.ssa Anna Maria Giunta. Da una parte, comprendendo e condividendo la giustezza delle esigenze rappresentate dal gruppo di lavoro istituito nel 1994, come iniziativa regionale per l’attuazione della Legge 23 dicembre 1993, n. 548 “Disposizioni per la prevenzione e la cura della fibrosi cistica”, e supportandone la soddisfazione in termini di figure professionali necessarie per fronteggiare efficacemente questa malattia cronica, allora rapidamente progressiva. Dall’altra, portando avanti la ristrutturazione della Clinica Pediatrica, sempre nel 1994, prevedendo stanze per la degenza del tutto diverse, più ampie e dotate di servizi igienici, adottando quindi un approccio innovativo, che dava importanza al confort dei pazienti e, nello stesso tempo, poneva attenzione alla prevenzione della trasmissione di infezioni respiratorie crociate tra pazienti.

Infine mi preme qui ricordare anche la figura della Professoressa Lucia Piceni Sereni, che unitamente al marito Fabio ha contributo, operando sinergicamente con Lui, al progresso della pediatria milanese. Un medico e un ricercatore, Lucia, che mi ha insegnato molto e accompagnato nei miei esordi nella professione, come lo stesso prof. Sereni. Insieme hanno dato un grande apporto allo sviluppo dello screening neonatale in Regione Lombardia, già a partire dai primi anni ’80. La Professoressa Sereni riuscì  infatti a realizzare uno dei primi programmi di screening regionale per la diagnosi precoce della Fibrosi Cistica, l’ipotiroidismo e la fenilchetonuria. Un programma preso a modello, insieme a poche altre esperienze pilota, per poi divenire obbligatorio e gratuito in tutta Italia a partire dal 1992. Tra l’altro Lucia Piceni Sereni fu la prima in Italia, insieme alla prof. Giunta, a sperimentare l’analisi del DNA accoppiato al dosaggio della tripsina immunoreattiva per rendere la diagnosi di FC mediante screening neonatale ancora più efficace e precoce.

Nell’occasione di questo ricordo, desidero esprimere e rinnovare un pensiero riconoscente al Professor Fabio Sereni e Sua moglie, la Professoressa Lucia Piceni Sereni, per l’intensa, lungimirante azione svolta in favore della fibrosi cistica pediatrica, nei tanti decenni del loro operato, a nome di tutti i Colleghi del Centro Fibrosi Cistica di Milano.

 

Carla Colombo